lunedì 15 giugno 2009

Carpe Diem

Non domandarti – non è giusto saperlo –
a me, a te quale sorte abbian dato gli dèi,
e non chiederlo agli astri, o Leuconoe;
al meglio sopporta quel che sarà:
se molti inverni Giove ancor ti conceda
o ultimo questo che contro gli scogli fiacca le onde del mare Tirreno.
Sii saggia, mesci il vino –
breve è la vita –
rinuncia a speranze lontane.
Parliamo e fugge il tempo geloso:
cogli l'attimo, non pensare a domani.

1 commento:

Anonimo ha detto...

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se dovrai chiamarmi, d'ora in poi usa pure questo nome. non ne merito di meglio. si, ti ho amato. non come volevi tu. si, mi hai amato. come nessun altro al mondo farà mai. io ci sono. sono qui.se hai bisogno sai dove trovarmi. non ti farò mai più del male. non voglio mai più farti del male. come amica ci sarò. S&C.