martedì 19 maggio 2009

Momenti migliori

Alcuni giorni fa ti ho rivista, sei un pò cambiata esternamente, ma stai bene, mi piaci, forse anche di più, sicuramente di più... sono entrato, sono ad un passo da te, ma non ti chiamo, tu hai la testa bassa, stai facendo dei lavoretti e non mi vedi entrare (o forse si, ed hai fatto finta di niente...), non ha importanza, il cuore mi sta battendo all'impazzata, non riesco a tenerlo calmo, l'emozione è troppo forte, tu non sai che io sarei arrivato... rimango li, in mezzo alla stanza che ti osservo e non emetto suono, ho caldo, molto caldo, un pò per la giornata, un pò per il mio abbigliamento, una parte per il battito esagerato del mio cuore ed il resto perchè ti sto guardando... vorrei chiamarti, ma non riesco ad emettere suono, sembra quasi che la mia bocca si sia seccata e sigillata, anzi non riesco nemmeno a muovere la lingua, sono quasi paralizzato...
sono ad un bivio; o faccio qualcosa perchè tu ti accorga di me, o mi giro e me ne vado...
prendo il cell e ti squillo... lo senti vibrare, non so se ti accorgi di chi ti sta squillando... ma ti accorgi di me, vedo la tua testa che sobbalza, come fosse una sorpresa... oppure una recitazione di chissà quale copione...

Sei rigida, quasi non ti riconosco... usciamo, sono nervoso, ho i nervi a fior di pelle, il sole riscalda ancor di più il calore che ho in corpo, e visto come sono vestito mi sposto all'ombra.

Passano alcuni minuti e nessuno dei due emette suono...

Mi decido, inizio ad attaccarti verbalmente, sapevo che lo avrei fatto, ma quando ti ho vista non avrei voluto farlo.

La rabbia di un anno inizia a venir fuori, ma non in maniera cattiva come avrei voluto...

Poi mi escono un paio di cattiverie non volute, dette innocentemente, ma il tuo orgoglio si deve ribellare perchè sei dalla parte del torto e allora fai "finta" di incazzarti... ed io ci casco con tutti i pantaloni...(o forse anche no...)
mi giri le spalle e parti, io ti raggiungo e ti chiamo, ti fermi, ho la sensazione che volevi proprio farlo, e li iniziamo a parlare tranquillamente, con toni pacati, a volte sono io che ti dico di abbassare la voce, sono cose nostre, agli altri non deve interessare, ricordi, dolore, paura per il futuro, di quello che è stato, una risposta ad una domanda molto importante alla quale non volevo quella affermazione, ovvero l'avrei voluta, se non avessi fatto scoppiare la "bomba...", ma il detonatore l'ho azionato io, e questo brucia molto...
mi dai altre risposte e la mia mente inizia a "fantasticare" sul tuo comportamento di alcune settimane precedenti, ed altre teorie iniziano a prendere forma...
Ancora una volta hai ofuscato la mia "visione" e mi ritrovo circondato ancora una volta da dubbi...
Devo riconoscere che sei abile a rigirare la frittata, e, se anche riesco a capirlo, ci casco puntualmente...
Avrei avuto voglia di abbracciarti, di baciarti, ma non era nè il luogo, nè il momento...
forse ci saranno momenti migliori...

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